Il 4 agosto 2023 ricorre il 120° anniversario della elezione di Giuseppe Sarto a Vescovo di Roma e Papa. Le sue origini semplici e la sua grande carità sono testimoniate in tanti fatti della vita quotidiana, in particolare anche nel tempo della grande epidemia di Colera che colpì le terre venete nella seconda metà del XIX secolo, e in particolare negli anni in cui il nostro Santo era Parroco a Salzano. Numerose testimonianze riportano la sua instancabile opera come sacerdote e talvolta anche come infermiere. Da quell’esperienza in cui non si risparmiò ne usci segnato nel fisico ma forte nella fede, chiamando il popolo a ritrovarsi nel Signore (cfr. Registro parrocchiale di Salzano in data 10 novembre 1875).
La figura di santità di Pio X è un invito, in tempo di prova pastorale come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia e della recente guerra scoppiata in Europa con gravi conseguenze sociali, ad una riforma – personale e comunitaria – spirituale e creativa.
Con Papa Sarto abbiamo la possibilità di riscoprire tanti testimoni che hanno vissuto il Vangelo con freschezza e fantasia nelle nostre terre ed hanno contribuito al rinnovamento della Chiesa e la riforma della società in senso evangelico: i vescovi Giovanni Antonio Farina (il 18 settembre 1858 ha ordinato presbitero Giuseppe Sarto) e Andrea Giacinto Longhin (cappuccino inviato vescovo a Treviso da Pio X), Suor Maria Bertilla Boscardin (contemporanea di papa Sarto e riconosciuta beata negli stessi anni), l’economista Giuseppe Toniolo (alle origini della dottrina sociale della Chiesa).
In continuità con loro anche altri testimoni straordinari che negli anni del Concilio Vaticano II hanno promosso il rinnovamento della vita ecclesiale come il sacerdote Pietro Pavan (contribuì all’enciclica Pacem in terris e alla dichiarazione conciliare Dignitatis humanae), il vescovo Marcello Zago (uno dei principali organizzatori della Giornata di preghiera per la pace il 27 ottobre 1986 ad Assisi), la laica consacrata Lucia Schiavinato (fondatrice dei Piccoli rifugi), padre Bernardo Sartori (missionario comboniano in Africa), don Luigi Cecchin (missionario fidei donum in America Latina), suor Maddalena Volpato (delle Figlie della Chiesa che ha donato la vita per l’unità della Chiesa).
Giuseppe Sarto ci consegna la figura di un pastore che ha sempre cercato di rendere accessibile il Vangelo e la vita cristiana al popolo di Dio. Da cappellano a Tombolo e parroco a Salzano si è dedicato alla sua gente esprimendo vicinanza e creatività. In un tempo nel quale la formazione si operava attraverso il catechismo ha avuto il coraggio di introdurre un nuovo modo, più semplice e più incisivo, di offrire i contenuti della fede cristiana mettendo da parte il tradizionale “catechismo tridentino” (del Concilio di Trento) chiamato anche “catechismo romano” rivolto ai parroci. Aiutò i parrocchiani a vivere intensamente l’Eucaristia e volle avvicinare i ragazzi alla Comunione eucaristica all’età di 8-9 anni (quando era prassi attendere i 12-14 anni).
Egli si dedicò ad un serio impegno civico. A Salzano, come molti parroci veneti dell’Ottocento, si trovò investito della responsabilità di dirigere le scuole del comune: fu infatti eletto direttore nel 1868 e sopraintendente nel 1869; durante la sua cura parrocchiale fu aperta la sezione femminile della scuola comunale, perché in precedenza, durante il governo austriaco, per le donne non era prevista alcuna istruzione. Il suo pensiero mirava anche all’alfabetizzazione degli adulti, per la cui istruzione si adoperò durante le ore serali. Sul fronte degli anziani e della sanità pubblica, potenziò il locale ospedale civile (uno dei pochi della provincia di Venezia, chiuso per ragioni finanziarie nel 1883) e la annessa casa di ricovero per anziani, dotandoli pure di adeguata normativa (statuto e regolamento interno). Curò in modo particolare l’unione del paese.
Sul fronte del lavoro femminile don Giuseppe Sarto si impegnò anche affinché fosse industrializzata un’attività locale legata al baco da seta, presente forse dal 1600: il 26 settembre 1872 fu infatti inaugurato da Moisè Vita Jacur un setificio che dava lavoro a circa 200 ragazze del luogo. Il parroco contribuì anche alla fabbricazione dell’opificio assumendo l’impresa della fornitura della ghiaia necessaria.
La figura di San Pio X stimola ai nostri giorni il rinnovamento della realtà pastorale perché sia adeguata alle condizioni del nostro tempo. Proprio nel 2023 ricorre il centenario della fondazione dell’Ufficio catechistico nella diocesi di Treviso, impegnato in questi ultimi anni alla riforma della catechesi rivolta ai fanciulli e ragazzi con il coinvolgimento diretto delle famiglie e delle comunità cristiane.
Anche il ministero pastorale dei parroci e dei vicari parrocchiali viene coinvolto in profondo ripensamento perché le parrocchie siano accompagnate a vivere una “conversione missionaria” con uno stile appreso dal “cammino sinodale” (riformando lo spirito e lo stile degli organismi di partecipazione). Parrocchie aperte nelle collaborazioni pastorali, capaci di annunciare il Vangelo e di rispondere alle urgenze sociali presenti nel territorio. Una vicinanza che si esprime attraverso la rete dei centri di ascolto delle Caritas parrocchiali e con l’attenzione alle famiglie in difficoltà, ai migranti, ai carcerati, ai diversamente abili e alle nuove povertà. Parrocchie capaci di dialogo ecumenico e interreligioso. Parrocchie sempre più sensibili alle nuove sfide universali indicate da papa Francesco nella Laudato sii e nella Fratelli tutti.
Come ha ricordato il nostro vescovo Michele Tomasi, «Nel 1912 egli [Pio X] ha reso pubblica una sua enciclica dal titolo “Lacrimabili Statu Indorum”, sullo stato di vita e di oppressione degli Indios nell’America del sud, in cui ricordava come, spinti da crudeltà e brama di ricchezza, molti continuassero ad “uccidere, spesso per cause lievissime, e non di rado per mera libidine di torturare, degli uomini a colpi di sferza o con ferri roventi, o con improvvisa violenza farne strage, uccidendoli insieme a centinaia e a migliaia; o [a] saccheggiare borghi e villaggi, massacrando gli indigeni, dei quali talune tribù abbiamo appreso essere state in questi pochi anni quasi distrutte”. Ed esorta dunque i pastori a “promuovere con ogni studio tutte quelle istituzioni che nelle vostre diocesi siano dirette al bene degli indios, e a procurare di istituirne delle altre che sembrino utili allo stesso scopo. Porrete poi ogni diligenza nell’avvertire i vostri fedeli del sacro loro dovere di aiutare le sacre missioni fra gli indigeni, che primi abitarono questo suolo americano”. Questa voce così accorata del passato fa purtroppo ancora eco in quella di papa Francesco, che ancora oggi nella sua esortazione post-sinodale Querida Amazzonia ricorda che “Questa storia di dolore e di disprezzo non si risana facilmente. E la colonizzazione non si ferma, piuttosto in alcune zone si trasforma, si maschera e si nasconde, ma non perde la prepotenza contro la vita dei poveri e la fragilità dell’ambiente. I Vescovi dell’Amazzonia brasiliana hanno ricordato che ‘la storia dell’Amazzonia rivela che è sempre stata una minoranza che guadagnava a costo della povertà della maggioranza e della razzia senza scrupoli delle ricchezze naturali della regione, elargizione divina alle popolazioni che qui vivono da millenni e ai migranti che sono arrivati nel corso dei secoli passati’”.
Nel 2023 la diocesi di Treviso ha la grazia di continuare e approfondire il servizio alle Chiese dell’Amazzonia, con l’apertura di una nuova missione, assieme alle diocesi di Padova e di Vicenza, a Roraima, nel cuore dell’Amazzonia. Sarà l’occasione per approfondire alcune emergenze quali l’attenzione alla “salvaguardia del creato”, alla “sostenibilità” dei nostri stili di vita (ad es. con le comunità energetiche), ai necessari cambiamenti dei sistemi economici e finanziari (le comunità Laudato sii e il cammino dei giovani impegnati nel The economy of Francesco).
Si intende proporre una speciale raccolta per l’avvio della missione di Roraima.
Bibliografia su San Pio X
Al momento attuale vi sono centinaia di volumi, senza contare importanti saggi su opere collettive, che illustrano la figura di San Pio X. Di seguito un breve elenco dal solo valore indicativo:
o ROMANATO G., Pio X – Alle origini del cattolicesimo contemporaneo, Lindau, Milano, 2014. E’ la biografia più recente e più completa su Pio X, che aggiorna la precedente opera fondamentale di Romanato del 1992
o MARCHESAN ANGELO, Papa Pio X nella sua vita e nella sua parola Studio storico del suo vecchio allievo il Sac. Dott. Angelo Marchesan, Stabilimenti Benziger & Co. S. A., Einsiedeln, 1904-1905, p. 588. E’ la principale biografia di Pio X, tra l’altro da lui rivista. Esiste una seconda edizione per i tipi di Desclée, Roma, 1910, p. XV + 588.
o AA. VV., Nato per guidare gli uomini. San Pio X a centocinquanta anni dalla nascita (1835 – 2 giugno – 1985, supplemento a “Famiglia Cristiana”, 5 giugno 1985, n. 23, p. 130.
o AA. VV., II Veneto di Giuseppe Sarto (1835-1903) Atti della tavola rotonda del 3 novembre 1984, Cassa di Risparmio della Marca Trevigiana, Treviso, 1985, p. 113.
o AA. VV., Sulle orme di Pio X. Giuseppe Sarto (1835-1914). Dal microcosmo veneto alla dimensione universale, catalogo della Mostra Itinerante nei luoghi di Pio X, Amministrazione Comunale di Salzano, Salzano, 1986, p. 171.
o AA. VV., Pio X Un papa e il suo tempo, a cura di ROMANATO G., Ed. Paoline, Cinisello Balsamo, 1987.
o AA. VV., Le radici venete di S. Pio X Atti del convegno di Castelfranco Veneto 16-17 maggio 1986, a cura di SILVIO TRAMONTIN, Morcelliana, Brescia, 1987, p. 227.
o AA. VV., Pio X, in I papi del Ventesimo Secolo, Ed. Paoline, 1987-88, pp. 29-52.
o AGASSO DOMENICO, L’ultimo papa santo. Pio X, Ed. Paoline, Torino, 1985, p. 189.
o BAZIN RENÉ, Pio X, traduzione di T. Casini, prefazione di G. Papini, Lib. Ed. Fiorentina, Firenze, 1928, p. 237.
o BORTOLATO Q., Pio X, in AA. VV., I papi del Ventesimo Secolo, a cura di Q. BORTOLATO, Ed. Acelum, Asolo, 1998, pp. 34-63.
o BRUGNOTTO G. – ROMANATO G. (a cura) Riforma del cattolicesimo? Le attività e le scelte di Pio X , Libreria Editrice Vaticana, 2016. Contiene gli interventi in occasione del 1. centenario della morte di San Pio X, oltre ad un cd con la registrazione di brani religiosi scritti da Pio X
o CIPOLLA C., Giuseppe Sarto Vescovo di Mantova, Franco Angeli Editore 2014. Poderosa opera sull’episcopato di Pio X a Mantova
o DAL GAL GIROLAMO, Pio X il Papa santo, Libreria Ed. Fiorentina, Firenze, 1940, p. 385.
o DIEGUEZ A.M. – PAGANO S.M., Le carte del “sacro tavolo”. Aspetti del pontificato di Pio X dai documenti del suo archivio privato, Archivio Segreto Vaticano, 2006
o DIEGUEZ A.M. – NORDIO D. – AMBROSI R., Pio X un Papa Veneto, Riese Pio X, 2014. Biografia del pontefice con importante apparato iconografico
o FANTAPPIE’ C., Chiesa romana e modernità giuridica, Milano, 2008
o NORDERA L., Il catechismo di Pio X Per una storia della catechesi in Italia (1896-1912), Libreria Ateneo Salesiano (LAS), Roma, 1988.
o PIERAMI BENEDETTO, Vita del Servo di Dio Pio X, pubblicata a cura della postulazione con prefazione del Barone L. De Pastor, Marietti, Torino, 1925, p. 211.
o SAN PIO X, Lettere, a cura di NELLO VIAN, seconda edizione, Gregoriana, Padova, 1958, p. XIX-426.
o SAN PIO X, Lettere al nipote don Battista Parolin, a cura di NELLO VIAN, Città del Vaticano, 1960, p. XV-102.
o SAN PIO X, Le pastorali del periodo veneziano (1894-1898), a cura di A. NIERO, “Quaderni della Fondazione Giuseppe Sarto”, 2, 1990.
o SAN PIO X, Le pastorali del periodo veneziano (1899-1903), a cura di A. NIERO, “Quaderni della Fondazione Giuseppe Sarto”, 3, 1991.
o VIAN NELLO, Avemaria per un vecchio prete Intermezzi aneddotici lungo la vita di San Pio X, Marton, Treviso,1977, p. 218. Nuova edizione Edizioni Il Messaggero, Padova, 2013
Atti del processo canonico di beatificazione e di canonizzazione:
o Romana Beatificationis et canonizationis S. D. Pii Papae X. Positio super introductione causae, Roma, 1942.
o Positio super virtutibus, Roma, 1949.
o Nova positio super virtutibus, Roma, 1950.